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È l’Europa che ce lo chiede? [L'assicuratore risponde]

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È l’Europa che ce lo chiede? [L'assicuratore risponde]

(Articolo pubblicato su CamperLife - Settembre 2013)

Tra le tante cose difficili da spiegare (e da comprendere), c’è anche questa: le assicurazioni italiane sono tra le più care d’Europa. Eleonora Toninelli cerca di spiegarci perché...

“Mi scusi la domanda diretta: perché le assicurazioni italiane sono le più care d’europa? Mi pare di aver letto che la media dei premi italiani sia quattro volte quelli francesi...” Francesco – Marcelli (Ancona)

Gentile lettore, questo è un tema molto discusso e soprattutto di comune interesse. Lo dimostra il fatto che viene trattato costantemente sia dalla cronaca cartacea che on line. L’argomento viene illustrato in tante vesti, attribuendo così le responsabilità alle più svariate circostanze.

Analizzando solo quello che viene riportato on line nei mesi di maggio e giugno di quest’anno, le condizioni che influenzerebbero maggiormente il “caro prezzo” dell’assicurazione in Italia troverebbero la loro soluzione in “una riforma che rafforzi l’efficienza e la concorrenza” (relazione Antitrast – fonte http://www.mediaterraneonews.it/index.php/economia/finanza-e-mercati/1795-rc-auto-tariffe-assicurazioni).

Se invece analizziamo attentamente tutta la relazione, viene evidenziato in modo molto chiaro che il motivo è da ricollegare maggiormente a un fattore: frequenza e costo medio dei sinistri tra i più alti d’Europa. Da anni c’è un “grido d’allarme” da parte degli operatori di settore: uno dei principali problemi sul territorio Italiano è, infatti, il fenomeno delle frodi ai danni delle Compagnie. Inoltre non è da sottovalutare, soprattutto in questi ultimi anni, l’aumento che viene ripartito su ogni polizza (circa il 2,5%) per l’alimentazione del Fondo di Garanzia Vittime della Strada, attivabile per i sinistri causati da veicoli senza assicurazione.

Il Fondo garantisce il risarcimento (sia per le lesioni a persona che per i danni a cose – questi ultimi prevedono l’applicazione di una franchigia), ma il denaro che lo alimenta viene supportato dai cittadini onesti, da coloro che assicurano regolarmente i loro veicoli.

Un’altra considerazione da fare è quella che, nella maggior parte dei paesi europei, i veicoli vengono assicurati completi di ogni garanzia (comprese quindi le coperture a tutela del proprio veicolo). Questo ha portato negli anni a una diversa “educazione assicurativa”, con conseguente abbattimento di alcune problematiche, oltre che alla riduzione dei costi medi per singolo utente, contrariamente a quanto avviene nel nostro Paese, dove riscontriamo una situazione molto pesante. Per ottenere dei veri risultati dovremmo lavorare uniti, anche in considerazione del fatto che non si può, e non si deve, “fare di tutt’erba un fascio”.

Eleonora Toninelli

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